Motoclub Leoni di Calabria
Generale => Prove, elaborazioni e tuning => Topic started by: king on 02 May 2012, 16:35:38 PM
-
Borile Multiuso, la moto che non c'era, si chiama come il famoso coltellino svizzero ma è una moto leggera, divertente, ben rifinita e pronta a tutto: dal traffico cittadino alle colline, dallo slalom tra le auto al trasporto di ogni genere di carico. E costa solo 4.700 euro.
Umberto Borile modella l'alluminio come pochi altri. Ma modella anche le idee, perché l'originalità è da sempre uno dei tratti distintivi di questo produttore e artigione di Vò Euganeo, in Veneto. La Multiuso va ad arricchire la gamma proponendosi come eclettica moto da lavoro, in grado, cioè, di assecondare le esigenze di chi abbia la necessità di trasportare materiale e voglia comunque spostarsi su due ruote. Non finisce qui: leggerissima (solo 88 kg in ordine di marcia, cioè come uno scooter di piccola cilindrata!), la Multiuso dice la sua anche in città. Immaginate di poter avere a disposizione, nel traffico, una moto leggera, scattante, agile, con le gomme giuste per non fermarsi mai, nemmeno sui (vietatissimi) marciapiedi...
La Multiuso è realizzata con cura, come si conviene a un prodotto artigianale, e può essere arricchita con optional non certo comuni su una moto: parliamo, ad esempio, di un gancio di traino, oppure del supporto per una motosega. Soluzioni e accessori che fanno tanto vita di campagna ma che siamo certi di vedere anche sulle Multiuso che attraverseranno il traffico delle città, guidate da ineffabili uomini d'affari: giacca, cravatta e Borile Multiuso!
Il motore è di produzione cinese: si tratta del monocilindrico Zongshen di 230 cc, ovviamente a 4 tempi; la distribuzione è ad aste e bilanceri, con potenza massima di 15 CV e coppia di 16,5 Nm. I consumi dichiarati sono di quelli che rassicurano, in questi tempi di benzina alle stelle: 30 km/litro. Telaio e sovrastrutture sono ovviamente in alluminio, il materiale che Borile predilige per le sue creazioni e che sa padroneggiare con grande perizia. Il telaio ospita al suo interno il serbatoio e la cassa filtro, mentre il motore è elemento portante; lo scarico, con due camere di compensazione e catalizzatore, è anch'esso inserito nella struttura del telaio, mentre a contribuire nella riduzione del peso ci pensa la batteria al litio. La forcella con steli di 34 mm di diametro è di produzione Marzocchi e ha le piastre di sterzo in alluminio, ricavate dal pieno; dietro, invece, ci sono due ammortizzatori di provenienza mountain-bike, regolabili nel precarico della molla e in compressione. Il comparto freni è Braking, con elementi dedicati: disco da 220 mm davanti, vincolato alla ruota di 21"; da 190 mm dietro, su ruota da 18".
Proposta in due colorazioni, anch'esse originali, cioè verde militare e sabbia, è realizzata in altrettanti allestimenti: da motoalpinismo con pneumatici da trial e rapporti corti; da strada con pneumatici dual e rapporti allungati.
Leggera come nessuna: lo si avverte subito, appena saliti in sella, e non potrebbe essere diversamente. La Multiuso dà l'impressione di poter andare ovunque e senza sforzo, grazie alla snellezza dell'insieme, sottolineata anche dalla larghezza contenutissima della zona anteriore della sella, al peso da trialista, al motore non potente ma brillante nella risposta al gas. Tutto è così immediato che in pochi minuti comincia un vero e proprio show, che non tralascia le impennate... Abbiamo avuto l'occasione di gustare la Multiuso gomito a gomito con il suo ideatore e progettista Umberto Borile, in questo caso diventato compagno di scampagnate tra le vigne che punteggiano le colline intorno all'azienda. Ed è stato Borile in persona a illustrarci i segreti di un modello che, grazie al prezzo tutto sommato contenuto, all'indiscutibile originalità, alla cura costruttiva delle parti in alluminio e soprattutto alla facilità di utilizzo, potrebbe (e dovrebbe, secondo noi) trovare spazio anche nel contesto cittadino, dove l'agilità nel traffico è tutto. Agilità e capacità di carico: la Multiuso, come si può vedere nella gallery fotografica, si adatta bene persino a traspostare una cassetta di pregiati vini veneti, e può essere equipaggiata con due portapacchi laterali e uno anteriore in acciaio, che affiancano i vani ricavati nelle fiancatine. Del motore impressiona favorevolmente la risposta pronta, agevolata dalla spaziatura dei cinque rapporti del cambio - corti o allungati a seconda dell'allestimento motoalpinistico o stradale - e dalla trasmissione finale a catena.
RED - Edoardo Margiotta
Tester: Marco Bencini
20 aprile 2012
[allegato eliminato da un amministratore]
-
ho deciso al posto degli akra prendo questa :D
-
ha già anche i telai per le borse posteriori, certo... mi dovrei fare dare quelle del presidente, altre starebbero male, troppo raffinate e tecnologiche
-
ha già anche i telai per le borse posteriori, certo... mi dovrei fare dare quelle del presidente, altre starebbero male, troppo raffinate e tecnologiche
:D :D :D
-
Prendiamone 10 per tutto il motoclub, vediamo che prezzo ci fa! :P
-
Mamma che brutta...
-
Sarà brutta ma super funzionale, poi qualche modifica, na verniciata di nero perlato e vai!
-
Sarà brutta ma super funzionale, poi qualche modifica, na verniciata di nero perlato e vai!
Così oltre alla "perla nera" avrai la "zattera nera"! ;D
-
Ah ah ah ah ah ah ah ah :D :D :D