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da San Colombano a San Tassello passando per NordKapp... => Viaggi sociali => Topic started by: king on 01 December 2009, 17:24:04 PM

Title: Scavi di Sibari
Post by: king on 01 December 2009, 17:24:04 PM
da giroscopio.it

Nel 1932, si intrapresero gli scavi archeologici che portarono all'identificazione dell'antica Sybaris.
L'area archeologica di Parco del Cavallo, visibile dalla SS 106, si trova sulla sinistra del Crati. Dalle fonti, è giunta fino a noi l'idea dell'opulenza, del lusso e del benessere dell'antica Sibari.
Fu la più ricca e antica colonia achea d'Italia, fondata nel 730 a.C., secondo Strabone, tra due fiumi, il Crathis (Crati) e il Sybaris (Coscile), che allora sfociavano separati nello Ionio; il nome Sybaris era quello della capitale della Colchide. Dopo Taranto, fu la più grande città della Magna Grecia, la sua popolazione contava 100 000 abitanti: nel 510 a.C.
Gli scavi hanno messo in luce le fasi romane, più superficiali e consistenti dal punto di vista monumentale. Nel Parco dei Tori, è emerso un quartiere artigianale della Sybaris arcaica. Sono visibili i resti, di un edificio rurale, relativo alla città di Thourioi (ca. 400 a.C.),ed altri edifici più antichi (VI a.C.).  
Sulla collina, verso il mare, in località Salto, è stata rinvenuta una tomba sotterranea decorata, probabilmente, appartenente ad un guerriero brettio, come evidenzia il ricco corredo: corazza anatomica in bronzo, elmo, cinturoni, lance e spada in ferro, recipiente potorio in argento, vasi italioti a figure rosse, un'anfora greco-italica e una corona di bronzo dorato con particolari in terracotta. I reperti provenienti dal sito sono esposti nei Musei di Reggio Calabria e di Sibari (corredo del guerriero brettio).
Non distante dall'antica Sibari, si trova un terrazzamento naturale, denominato Timpone della Motta, che sovrasta la piana e l'arco costiero ionico.
I dati archeologici che hanno provato l'esistenza di un abitato indigeno dell'età del Bronzo ed un secondo dell'età del Ferro.
I Greci, alla fine dell'VIII a.C., occuparono la sommità del colle e costruirono un santuario dedicato ad Athena.
In località Macchiabate è possibile visitare un'estesa necropoli dell'età del Ferro (VIII a.C.), caratterizzata da sepolture a fossa, coperte da tumuli in ciottoli di fiume.
Particolarmente ricchi risultano essere alcuni corredi, che denotano una differenziazione sociale; tra gli oggetti di particolare interesse sono da menzionare: la coppa fenicia in bronzo, con figure sbálzate (ca. 770 a.C.), tré kotylai , uno scarabeo in serpentino. In località Timpone della Motta era l'abitato, mentre sulla sommità della collina sorgeva il santuario di Athena, il cui culto è provato, da un'incisione su bronzo, che ricorda la vittoria ai giochi olimpici di Kleombrotos e la dedica alla dea della decima parte del premio guadagnato.