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www.motoinfo.it Così, per staccare la spina dal lavoro e dalle preoccupazioni io e Roberto, il mio solito compagno di avventure-sventure mototuristiche, abbiamo deciso di farci un bel giro partendo dal mare della nostra Fano per raggiungere l'Umbria destinazione Gubbio e il suo famosissimo Palio della Balestra. Dimenticavo, oltre ai bagagli abbiamo anche le nostre zavorrine sempre prodighe, come al solito, di consigli di come affrontare le curve e evitare le buche.
Il nostro appuntamento è in via Roma, nel primo pomeriggio, da dove partiamo con le nostre due Bmw accompagnati da una giornata tersa e soleggiata, imbocchiamo la via Flaminia che ci accompagnerà fino in Umbria.
La strada, in buone condizioni è caratterizzata da lunghi rettilinei con agglomerati di case che si susseguono uno all'altro causando continui rallentamenti dovuti al grande traffico.
Superiamo la cittadina di Fossombrone che è il maggior centro della media val Metauro ed è caratterizzato da un centro d'impronta medievale disteso sul pendio di un colle e dominato da una Cittadella e dai ruderi della Rocca malatestiana.
Pochi chilometri e raggiungiamo una delle località più belle del nostro percorso: la Gola del Furlo. La Gola del Furlo è una profonda e stretta spaccatura che separa il M.te Paganuccio (m 976) dal M.te Pietralata (m 888), caratterizzata da pareti quasi verticali incise nel calcare massiccio, sul fondo del quale scorre il Candigliano, affluente del Metauro.
Il Candigliano si incunea vorticoso nella gola e nel punto più angusto della strettoia esso supera con una cascata un brusco dislivello di circa 10 m (dove poi è stata costruita una diga).
Queste particolari caratteristiche della morfologia del luogo hanno reso la gola difficilmente praticabile e costituiscono un elemento di divisione in un punto di passaggio obbligato tra la vallata del Metauro e quella più interna del Burano, che introduce verso il favorevole passo della Scheggia e la vallata del Tevere.
Lungo l'intera gola la via Flaminia descrive un percorso ondulato e serpeggiante, sempre sopraelevato di una media di circa 30 m rispetto al letto del fiume.
Questa quota di sicurezza sul pendio della montagna è acquisita talvolta mediante poderosi tagli del costone di roccia, in altri casi con la costruzione di lunghi muri di terrazzamento, sia infine con l'impegnativo scavo di due gallerie.
Dopo 1 km siamo quasi all'uscita della Gola; qui prendiamo sulla destra la strada che con una serie di tornanti sale sul Monte Pietralata, avendo la possibilità di osservare l'altra estremità della Gola.
A Villa Furlo dopo il bivio per Sant’Anna dove la Vecchia Flaminia fa un'ampia curva, poco prima di una casa in pietra, posta a destra della strada, posteggiamo le moto in un piccolo slargo da dove ha inizio un sentiero percorribile a piedi.
La pendenza del sentiero non è mai eccessiva e consente di salire gradualmente, offrendo costantemente dai suoi tornanti (circa 17) un ampio panorama fino a raggiungere la cosidetta Testa del Duce.
Infatti, negli anni trenta, gli abitanti del loco foggiarono la montagna riproducendo l'effigie di Mussolini. Da sotto il monte, non è facile distinguere il profilo tanto particolare, per via del fatto che i partigiani minarono la montagna per cancellarne la memoria.
Il nostro viaggio prosegue in direzione Acqualagna dove giungiamo in un'ora molto propizia, l'ora della nostra solita abbuffata.
Acqualagna è il nostro posto ideale, è l'unico territorio che possiede tutti i tipi di tartufo fresco tutto l'anno e altra particolarità i suoi abitanti hanno una notevole bravura nell'accostargli ottimi piatti e corposi vini.
Ligi al nostro dovere non manchiamo di ordinare grandi porzioni di pasta fatta a mano con tartufi senza tralasciare gli ottimi vini.
Pieni all'inverosimile, stanchi e consci che a Gubbio, nostra metà, sarà difficilissimo trovarci una sistemazione dato l'elevato numero di turisti attratti dal Palio della Balestra optiamo per una sistemazione nelle vicinanze.
La nostra fortunata scelta cade in un Bed and Breakfast abbarbicato sulla montagna poco dopo Cagli gestito da una copia di Americani che sopperiscono al loro cattivo italiano con una squisita gentilezza.
Il risveglio del mattino è allietato dall'incredibile panorama che si gode dalle finastre e dall'ottima colazione offertaci.
Di nuovo in sella superiamo Cantiano e in località Pontericcioli abbandoniamo la Flaminia deviando a destra verso Tranquillo e l'Umbria e su una buona stada ricca di saliscendi e boschi giungiamo a Gubbio e al Palio della Balestra.
Ma questa è tutta un'altra storia...