(Fonte Web)
Possiamo indossare il casco più tecnico, le imbottiture, la tuta in pelle e guardare la strada con cento occhi, ma se succede il fattaccio, se si incomincia a scivolare sull'asfalto bagnato, lassù c'è qualcuno che si sentirà chiamato in causa per dare una mano: San Colombano, patrono dei motociclisti.
La spinta che portava Colombano a muoversi incessantemente per incontrare nuove persone, per trasferire loro la conoscenza di convinzioni profonde, un atteggiamento da eremita ma la piena disponibilità al confronto, la ferrea determinazione a non arrendersi di fronte alle avversità, si possono infatti ritrovare in pieno nel comportamento dei motociclisti di oggi, pronti a partire alla ricerca di nuove scoperte, senza timore di spostarsi da soli ma ugualmente disponibili a dividere gioie e fatiche con altri appassionati e, soprattutto, capaci di affrontare difficoltà apparentemente insormontabili pur di conquistare la meta prefissata.
San Colombano abate
(fonte Wikipedia)
San Colombano detto San Colombano di Luxeuil o San Colombano di Bobbio (San Culombàn Abè in dialetto bobbiese), o San Columba il Vecchio, o Colum in gaelico. (Navan, 540 circa – Bobbio, 23 novembre 615) è stato un missionario e scrittore irlandese, noto per aver fondato numerosi monasteri in tutta Europa e convertendone i pagani.
È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 23 novembre.
San Colombano può essere a buon diritto definito uno dei fondatori del monachesimo occidentale. Questo non solo per i suoi viaggi, le sue peregrinazioni, le sue fondazioni e le sue iniziative anche culturali, ma fondamentalmente per il suo carattere ed il suo carisma fuori dal comune.
Verso la fine del VI secolo Adalbert de Vogüé scrisse: un soffio potente venuto dall'Irlanda, passò sulla Gallia merovingia, dopo avervi turbinato per una ventina d'anni, si allontanò verso est, passò le Alpi e discese sull'Italia. Questo ciclone, che scosse molte cose nella Chiesa e nella società, è quello del monaco Colombano.
Giona monaco colombaniano venuto a Bobbio dalla Val Susa ne scrive la biografia a partire dal 639, unica nel suo genere e di cui tutti gli storici ne hanno tratto e tradotto la vita del Santo irlandese.
Fondatore della regola e della comunità dei monaci colombaniani sciolta dal papa Niccolò V il 30 settembre del 1448, che era dedita allo studio ed allo scriptorium di Bobbio, come abili miniatori e scrittori, diffondendo la cultura libera le scienze e le arti in tutta l'Europa, grazie alla rete dei molti monasteri colombaniani collegati da numerose vie, tra le quali la futura Via Francigena, seguite da studiosi e pellegrini, ma anche della futura Via degli Abati.
Successivamente venne anche fatto passare per abate e monaco benedettino vestendolo con abiti scuri e caratteristici.
É in attesa di essere riconosciuto come per San Benedetto il titolo di Patrono d'Europa.
É anche patrono dei motociclisti.