Topic: Viaggio estivo 2011: Turchia & company  (Read 12970 times)


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« Reply #15 on: 07 February 2011, 15:42:20 PM »
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"Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo." Lao-Tzû

Offline susty

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« Reply #16 on: 07 February 2011, 23:17:26 PM »
..io non sono bravo a fare 'ste cose  ;D
« Last Edit: 01 January 1970, 02:00:00 AM by Guest »

Offline susty

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« Reply #17 on: 08 February 2011, 15:11:09 PM »
Turchia centrale ed orientale                                                                                                            ITINERARIO CONSIGLIATO E REDAZIONALE DI VIAGGIO
Cultura, paesaggio e avventura saranno i compagni inseparabili di questo viaggio. Spinti dal mito dell'Arca perduta sulle pendici del Monte Ararat ci spingeremo fino ai confini orientali dell'Anatolia dove l'Ararat troneggia dai suoi 5165 m. Il giro comprenderà un'accurata visita della Turchia Orientale dalle coste dei Mediterraneo alle impervie regioni montagnose dell'interno. In volo raggiungiamo Ankara da dove inizieremo il giro in pulmino. Prima tappa sarà la riscoperta del millenario impero ittita con la visita del tempio dedicato al dio della tempesta e la porta dei leoni di Hattusha, i santuari rupestri di Yazilikaia e il viale delle sfingi di Alaca Hoyuk. Lasciata alle nostre spalle quella che un tempo fu una civiltà orgogliosa e crudele, ci muoveremo alla volta di Amasya, con le sue tombe pontiche scavate nella roccia, quindi raggiungeremo il Mar Nero con le sue ultime coste incontaminate. Visiteremo la chiesa di Aghia Sofia e Trebisonda, il monastero di Sumela, mirabili testimonianze del passato bizantino di questa regione. Tappa successiva sarà l'antica città carovaniera di Erzerum considerata da sempre la porta d'Oriente, con le sue preziose chiese georgiane. Da qui passò Marco Polo nel suo viaggio verso la Cina. Dopo aver visitato la grande moschea e 1a Cifte Minare Medresesi assaggeremo i forti sapori della cucina turca. Con i nostri pulmini ci addentreremo, quindi, nelle gole aspre e selvaggie della vallata di Araxes per affrontare i primi contrafforti dell'altopiano anatolico. Visiteremo le chiese georgiane di Haho e Osk Vank costeggeremo il confine con l'Armenia per visitare Ani, la Pompei dell'Asia Minore, tra le cui mura si intrecciano tre civiltà: l'armena, la bizantina, la turca. Dopo una breve sosta a Kahrs arriveremo a Dogubayazit dominata dal bel castello-residenza di Isac Pascià nello scenario superbo del leggendario massiccio dell'Ararat (m 5165). Nel 1951 un turista asserì di aver intravisto sotto i suoi ghiacciai millenari la sagoma dell'Arca Perduta. Con l'arrivo al lago di Van, la visita della città vecchia e del monastero di Yedi Kilise inizia la seconda parte della nostra avventura. Dopo aver costeggiato le sue sponde, affitteremo un’imbarcazione per visitare le chiese armene dell'isola di Akdamar. Raggiunta Tatvan, attraverseremo la città di Diyarbakir, il fiume Tigri e Mardin città al centro della regione del Turabdin, ricca di chiese e monasteri; visiteremo quelli di Mor Gabriel e Deyrul Zafaran. Arriveremo quindi a Katha dove inizieremo a piedi ed a dorso di mulo l'ascensione per raggiungere sotto la luce del plenilunio la cima dei Nemrut Dag (m 2170) una sorta di terrazza naturale dove Antioco Primo fece costruire il suo tempio funerario. E lì esausti immersi nel silenzio dei millenni e degli spazi sconfinati, assisteremmo a un rito che si ripete da sempre: il sorgere del sole tra le gigantesche teste dell'imperatore Commagene.
Rientrati a Diyarbakir non ci resta che prendere il volo per l'Italia.
Altro piccolo contributo....
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Offline susty

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« Reply #18 on: 08 February 2011, 15:13:55 PM »
Ecco un altro spunto ITINERARIO CONSIGLIATO E REDAZIONALE DI VIAGGIO
L’itinerario tocca alcuni dei centri della Turchia occidentale più ricchi di storia e di monumenti, e quasi tutti (con l’eccezione di Bursa e Konya) assolutamente al di fuori dei normali circuiti turistici, che consentono di vivere il fascino di una Turchia ancora autentica, andando a cercare monumenti straordinari e ancora intoccati dai pesanti restauri ricostruittivi, dispersi tra i vicoli delle cittadine ottomane.
Da Istanbul ci si avvia nella parte europea della Turchia: è qui, nella regione conquistata e colonizzata per ultima, che si dispiega la principale attività del più famoso e geniale architetto ottomano, Sinan, l’inventore della forma architettonica della moschea a cupola; anche se le sue opere più monumentali sono a Istanbul, quelle più belle sono nei centri della Tracia turca. Si comincia da Lüleburgaz (l’antica Arkadiopolis), dove si trova una delle moschee erette su commissione del potentissimo gran visir Sokollu Mehmet Pa?a (un’altra è naturalmente quella splendida pensile di Istanbul, una delle realizzazioni più ingegnose di Sinan); segue Havsa, dove è una delle opere più impegnative dello stesso grande architetto, la Külliye (complesso formato da moschea e altri edifici) costruita su commissione di Sokollu Kasim Pa?a, figlio del già citato Sokollu Mehmet: realizzazione della tarda maturità, dalle forme eleganti e raffinate. Tutto questo per prepararci a Edirne, l’antica Adrianopoli, dove si trova la Selimiye, il capolavoro assoluto di Sinan, culmine indiscusso e insuperato dell’architettura ottomana, con l’immensa cupola che sembra galleggiare nella luce che entra dalle immense finestre che quasi annullano le pareti laterali. Ma Edirne non si esaurisce con la Selimiye: non mancheremo di vedere le mura bizantine, l’eccezionale bazar, opera anch’esso di Sinan, e le tre grandi moschee quattrocentesche, traccia del breve periodo in cui Edirne fu capitale ottomana, e interessante testimonianza dell’architettura anteriore a Sinan. Da Edirne si ritorna indietro attraverso la Tracia turca, fino al sobborgo industriale di Gebze, che però, fra capannoni e cementifici, nasconde alcune perle, insospettabili moschee quattrocentesche, un delicato ponte opera di Sinan, e poi soprattutto la tomba di Annibale, ricostruita in memoria del grande condottiero dall’imperatore romano Settimio Severo; vicino ai ruderi c’è un memoriale moderno di Annibale voluto da Ataturk, il tutto nascosto all’interno di un complesso di ricerca. Da Gebze il traghetto porta sulla costa meridionale del Mar di Marmara (è da molto tempo in progetto un tunnel o un ponte), e da qui si raggiunge Iznik, l’antica Nicea, famosa per la produzione delle piastrelle di maiolica largamente usate negli edifici di Istanbul. La città fu per un breve periodo capitale dell’impero bizantino “legittimo” (quando a Costantinopoli sedevano gli imperatori latini, messi sul trono nella quarta crociata), e di quel periodo resta la cinta muraria con le possenti porte a più concamerazioni, in parte inglobanti strutture ancora di età romana; si visitano inoltre alcune chiese e monasteri bizantini, e alcune moschee di grande antichità (Iznik fece parte del primo nucleo dello stato ottomano – non ancora impero – già dal XIV secolo). Da Iznik volgiamo poi alla stupenda Bursa, a lungo capitale ottomana, le cui meraviglie (moschee, mausolei, bazar, e così via) sono perfino troppe per poterle elencare. La tradizione della lavorazione della seta, che vi si pratica dai tempi dell’impero bizantino, prosegue ancora oggi, e la città vive sulle industrie che riforniscono soprattutto gli atelier di alta moda italiani. Da Bursa scendiamo attraverso l’altopiano anatolico a  Kütahya, città affatto ignorata dai turisti, ma che può vantare un centro storico delizioso, per lo più di impianto quattrocentesco, con moschee e bazar; il centro è stato a lungo famoso (come Iznik) per la produzione delle maioliche, largamente impiegate nella decorazione degli edifici. Da qui una deviazione ci porterà al magnifico e intatto villaggio di Çavdarhisar, nei cui pressi si trova uno dei siti archeologici più spettacolari della Turchia, Aezani, con il Tempio di Giove, dell’età di Adriano, praticamente intatto, il teatro, ecc. Il tutto incredibilmente al di fuori di ogni circuito turistico. Arriviamo quindi ad Afyon, antica città frigia (Akroinos), centro di coltivazione del papavero; il centro conserva una antichissima moschea di epoca selgiuchide. Afyon è anche la base per il circuito dei siti archeologici dell’antica Frigia (Ayazini, Arslan Ta?, Kapikaya, Arslan Kaya, Midas ?ehri), sconosciuti ai più e ancora oggi in pittoresca posizione nelle campagne. Da Afyon proseguiamo poi verso sud-est, addentrandoci  nell’antico cuore della Turchia selgiuchide, toccando Çay (dove si vede una rara medresa-moschea selgiuchide) e Ak?ehir (con una medresa e un mausoleo pure di epoca selgiuchide), fino a Konya. La città è uno dei principali centri monumentali della Turchia, e vi si concentrano eccezionali testimonianze architettoniche di epoca molto antica, dal momento che fu a lungo capitale del sultanato dei Selgiuchidi: medrese, moschee, mausolei, monasteri occupati un tempo da sette mistiche islamiche ne fanno una città d’arte di ecccezionale interesse. Konya serve anche da base per due escursioni, una a Bey?ehir, in pittoresca posizione sulle rive di un grande lago, che conserva un gioiello dell’architettura selgiuchide, una piccolissima moschea considerata un capolavoro indiscusso del XIII secolo; l’altra escursione toccherà Çatal Hüyük, famosissimo sito archeologico di epoca neolitica, e Karaman, che conserva un gruppo di singolari monumenti risalenti al periodo (XIV-XV secolo) quando fu capitale di un piccolo emirato che mantenne pervicacemente la propria indipendenza rispetto all’impero ottomano. Il tutto in un contesto urbanistico ancora intatto, che raramente vede qualche sporadico turista avventuroso. Da Konya si parte al mattino presto e si fanno tutte le valli della Cappadocia: Goreme, la valle rossa Pashabagi e Uchisar la citta sotterranea di Kaymakli, la notte a Urgup, poi si sale verso Hattusas, il sito antico capitale degli ittiti e il tempio di Yazilikaya, il museo di Corum, grandissimo e nuovo, con tutti pezzi trovati in zona, rimasti dagli ittiti. In serata si arriva a Kastamonu città antica, ammiriamo la bellissima moschea di Mahmut Pasha, si prosegue per Safranbolu, città antica romana chiamata Adrianapoli, oggi bellissima, con le case antiche. Ultima tappa di questo itinerario è il villaggio ottomano di Safranbolu, incluso dall’UNESCO nella lista del 'Patrimonio dell’Umanità' per il suo eccezionale stato di conservazione: la struttura risalente a più di tre secoli fa è ancora intatta, con le sue viuzze lastricate, le case di legno, i mercati.
Si risale poi ad Ankara, che serve da base per la visita dei principali siti archeologici dell’antica Frigia: Gordion, la capitale (famosa per il “nodo” che vi fu sciolto da Alessandro Magno), e Pessinunte, da dove venne mandata a Roma la pietra sacra di Cibele, la 'Magna Mater' venerata dai Romani in quanto elemento di connessione con la loro mitica origine troiana. Continuiamo per Bursa città che fu anche la capitale dell'impero ottomano nel periodo della formazione della moschea verde e della moschea grande e del gran mercato della seta chiamato Ipekhan.
Da qui si ritorna a Istanbul per riprendere l’aereo per l'Italia.

ITINERARIO DI MASSIMA
1) Italia - Istanbul
2) Istanbul – Lüleburgaz – Havsa – Edirne - Istanbul (km 430)
3) Istanbul – Gebze – Iznik (km 80+68; traghetto Gebze-Topcular)
4) Iznik – Kutahya (km 186)
5) Kutahya - Aezani - Afyon (km 199)
6) Afyon – Ayazini – Arslan Ta? – Kapikaya – Arslan Kaya – Midas ?ehri – Afyon (km 100)
7) Afyon – Çay – Ak?ehir – Beysehir - Konya (km 297)
8) Konya - Çatal Hüyük – Karaman – Konya (km 65+79+88)
9) Konya - Cappadocia (km 250)
10) Cappadocia - Hattusa - Corum - Kastamonu  (km 350)
11) Kastamonu – Safranbolu (km 115)
12) Safranbolu - Ankara (km 205)
13) Ankara – Gordion – Sivrihisar – Pessinunte – Bursa (km 376)
14) Bursa
15) Bursa – Istanbul (km 81 + traghetto)
16) Istanbul – Italia
« Last Edit: 01 January 1970, 02:00:00 AM by Guest »

Offline Praga

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« Reply #19 on: 27 March 2011, 21:01:19 PM »
Quote from: "susty"
...................naturalmente il 70 % del viaggio solo piste sterrate..............

esageratoooooo!
« Last Edit: 01 January 1970, 02:00:00 AM by Guest »
Saluti da Praga

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« Reply #20 on: 27 March 2011, 21:04:44 PM »
Comunque Susty studia il programma: io ho la guida Touring della Turchia che poi, naturalmente, leggerò quando saremo lì! ;D   ;D

Io... c'é x 2 8)
« Last Edit: 01 January 1970, 02:00:00 AM by Guest »
Saluti da Praga

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« Reply #21 on: 27 March 2011, 21:08:13 PM »
dimenticavo: ho anche un libro di cartine geografiche a schede comprato in Turchia... è scritto in Turco  :o  però è abbastanza aggiornata sulla varie strade.
« Last Edit: 01 January 1970, 02:00:00 AM by Guest »
Saluti da Praga

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« Reply #22 on: 12 April 2011, 22:47:20 PM »
Ma quando facciamo un'altra riunione per parlare dei dettagli?  :-\
Ragazzi, io sono impaziente di sapere come siamo organizzati!
Attendo un vostro invito.
Un abbraccio a tutti
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Offline donnie

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« Reply #23 on: 12 April 2011, 23:14:00 PM »
Quanto vi invidio  :( :( :(

Occhio...adesso il Presidente è in possesso di una nave del deserto  ::)

Offline king

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« Reply #24 on: 13 April 2011, 22:11:19 PM »
Ma quando facciamo un'altra riunione per parlare dei dettagli?  :-\
Ragazzi, io sono impaziente di sapere come siamo organizzati!

dettagli? cosa ti serve sapere? comodamente alle sette si parte
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panda

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« Reply #25 on: 14 April 2011, 16:44:36 PM »
citazione presidente :

ragazzi...domani ci alziamo con calma alle 7....hahaah (un modo carino e gentile per dire: IZATIVI)

panda

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« Reply #26 on: 14 April 2011, 19:24:36 PM »
Pamukkale in Turchia

guardate le foto su internet.....sarebbe un peccato perderle....buon viaggio

Offline king

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« Reply #27 on: 14 April 2011, 20:02:42 PM »
infatti andiamo!!
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Offline Eolo

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« Reply #28 on: 16 April 2011, 15:10:33 PM »
Ma quando facciamo un'altra riunione per parlare dei dettagli?  :-\
Ragazzi, io sono impaziente di sapere come siamo organizzati!

dettagli? cosa ti serve sapere? comodamente alle sette si parte

Ormai mi sono preparato psicologicamente a sentire questa frase, per cui non mi fa più ne caldo ne freddo!  ;D
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Offline Eolo

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« Reply #29 on: 16 April 2011, 15:14:10 PM »
infatti andiamo!!

Farebbe piacere anche a me sapere qualche dettaglio in più!  :'(
Allora ci riuniamo per parlarne un pò?
Sabbanadica!
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